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IL TERRITORIO
L'Area del Distretto Diffuso del Commercio "Terre d'Irpinia" si estende nella parte centro-orientale della Campania, presenta una morfologia prevalentemente montuosa, con una minima percentuale di territorio collinare; la sua economia, fino a pochi decenni fa eminentemente agricola, è oggi caratterizzata anche da una significativa attività artigianale, industriali e del terziario. La popolazione dell'area, che fa registrare un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce in 15 Comuni ed è pari a 39.437 abitanti (ISTAT 1 Gennaio 2024) e si concentra nella porzione occidentale del territorio.
È per buona parte occupato dai rilievi che compongono l'Appennino Campano e dalle loro propaggini collinari, intervallati da strette valli percorse da fiumi e torrenti; le aree pianeggianti si limitano a qualche breve conca intermontana. Le vette più elevate appartengono alla catena dei Monti Picentini, che culmina a 1.809 m di quota con il monte Cervialto. I Monti Picentini, oltre a ospitare la distesa forestale più vasta dell'Italia meridionale, racchiudono anche il più importante bacino idrografico del Sud della penisola, cui attingono Campania, Puglia e Basilicata; su questi monti sgorgano, infatti, copiose sorgenti di origine carsica, e alcuni dei principali corsi d'acqua della Campania, cioè i fiumi Seie, Calore e Sabato; la rete idrografica provinciale annovera anche il fiume Ofanto, che sfocia nel mare Adriatico, numerosi altri corsi d'acqua a regime torrentizio, come il fiume Ufita e i torrenti Calaggio, Cervaro e Fredane, e alcuni piccoli bacini lacustri (tra essi i laghi di Conza, di Laceno, di Dragone e di San Pietro). Le zone montane, più impervie e quindi poco antropizzate, conservano esemplari vegetali rari (betulle, abeti bianchi e pini neri) e una variegata fauna selvatica, di cui fanno parte anche lupi, aquile reali, lontre, falchi pellegrini, tassi e salamandre. \
La superficie complessiva dell'Area del DDC Terre d'Irpinia è pari a 545,99 Kmq. La densità abitativa è pari a 72 abitanti per chilometra quadrato.
Tra il 2000 e il 2023 la popolazione dell'Area ha subito una riduzione complessiva di circa il 20%, di cui un -5,8% registrato nel periodo tra il 2001 e il 2011. Tale decremento risulta essere tra i più alti rispetto alle Aree della Campania. Questi elementi attestano i problemi di occupazione e di sviluppo dell'Area del Distretto. Si evidenzia, inoltre, un tasso di popolazione over 65 al 2023 del 28,4%, superiore alla media regionale e nazionale per le Aree Interne collinari e montane, dato che fornisce la misura della sfida per il sistema economico e sociale dell'intera area di riferimento. Le dinamiche demografiche sono parzialmente controbilanciate dal costante aumento di immigrati, che in queste zone rimane tuttavia un fenomeno di modesta incidenza, attestandosi al 2% circa della popolazione.
L'Area del DDC Terre d'Irpinia costituisce difatti una sub-regione complessa che si caratterizza per una forte e comune identità storica, paesaggistica e culturale, con vocazioni turistiche e produttive che esprimono un potenziale ancora da esplorare a fondo e da una frammentazione fisica - dovuta in parte alla sua estensione e al numero di Comuni che la compongono - che rischia di alimentare ulteriormente le dinamiche di spopolamento in atto e il cui superamento rappresenta l'occasione per rinsaldare la coesione interna e riempire di nuovi contenuti le prospettive di sviluppo del territorio. In questo senso la prospettiva data dalla costituzione del Distretto del Commercio potrà contribuire efficacemente ad una possibile controtendenza allo spopolamento socio-economico dell'area.
LE DIMENSIONI DEL DISTRETTO
La popolazione dei quindici comuni del Distretto somma 39.437abitanti che corrispondono al 9,42 % della popolazione dell'intera provincia di Avellino. L'area nel suo insieme si presenta come una serie di strutture e qualità degli spazi che rafforzano il ruolo dei centri comunali quali polarità commerciale diffuse.
Sono 4.590 le imprese totali iscritte nel registro delle imprese della CCIAA Irpinia Sannio aventi sede legale nei 15 comuni del DDC Terre d'Irpinia. 2.200 sono quelle riconducibili ai settori ATECO Commercio, Servizi, Turismo, corrispondenti al 47,93 % del totale delle imprese iscritte. 1587 le imprese agricole registrate nell'are de I Distretto pari al 34,57 %.m 803 le imprese del settore manifatturiero e costruzioni, pari al 17,49 % del totale.
Le Imprese/attività economiche riconducibili ai settori d'interesse del Distretto dell'area generano un'occupazione di oltre 7500 addetti circa dipendenti (da aggiungere ai titolari d'impresa). Il Distretto presenta un addensamento urbano di offerta commerciale e di servizi, articolato nei centri storici e nell'intero territorio dei quindici comuni che compongono il DDC Terre d'Irpinia.
LA STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA
Fino a qualche decennio fa la provincia di Avellino era sorretta essenzialmente dall'agricoltura, affiancata da una modesta industria agro-alimentare, dall'estrazione dello zolfo (nelle miniere di Altavilla Irpina e Tufo) e dalla concia delle pelli (a Solofra). Una profonda trasformazione del quadro economico si è verificata a partire dagli anni Sessanta del Novecento, in seguito alla costruzione dell'autostrada Napoli- Canosa di Puglia (A16) e alla concessione di incentivi pubblici; il risultato di tale cambiamento è stato un sensibile sviluppo delle attività industriali, che oggi rappresentano la principale fonte di occupazione locale dopo il terziario; il settore primario, invece, incide ormai in misura assai modesta sulla formazione del reddito, seguendo, d'altronde, una tendenza nazionale. Tra le produzioni agricole che interessano l'area del Distretto Terre d'Irpinia, apprezzate e commercializzate nel resto dell'Italia e anche all'estero, spiccano le nocciole, le castagne, le olive e l'olio, la frutta e l'uva; mentre dall'allevamento di bovini e suini si ottengono pregiati formaggi (caciocavalli, scamorze, caciotte, provole, mozzarelle, ricotta) e insaccati. Gli incentivi pubblici erogati dopo il terremoto del 1980 hanno favorito, oltre all'opera di ricostruzione, anche lo sviluppo di nuovi nuclei industriali (tra essi quelli di Lioni, Sant'Angelo dei Lombardi, Calabritto), che si sono aggiunti a quelli ubicati presso il capoluogo provinciale, a Solofra, nella Valle Caudina e nella valle del fiume Ufita; tra i comparti presenti particolare dinamismo mostrano quelli dei prodotti alimentari, dei materiali da costruzione, del legno, dell'edilizia, metalmeccanico e dell'elettronica.
Nell'ambito del settore terziario il turismo appare ancora poco sviluppato ma è suscettibile di notevole espansione: il territorio, infatti, è ricco di attrattive naturalistiche, artistiche, archeologiche, religiose - quello di Materdomini a Caposele e la basilica del Goleto a Sant'Angelo dei Lombardi sono frequentate mete di pellegrinaggi - ed enogastronomiche; possiede, inoltre, l'unica stazione turistica della Campania attrezzata per la pratica degli sport invernali, quella di Laceno, nel comune di Bagnoli Irpino.
Tutto il complesso dei beni storico culturali potrebbe contribuire allo sviluppo del settore turistico in quanto presenta molteplici risorse attrattive sulle quali poter investire, ma nessuna di esse riesce a fare gerarchia, aggregando iniziative, energie, competenze, investimenti. Le risorse sono diffuse, frammentate, disorganizzate se non, addirittura, in concorrenza. Si registra una buona vivacità del settore collegato alle produzioni culturali, tuttavia, a fronte di un contesto vivace e dotato di attrattori di qualità, non esiste oggi nell'Area del Distretto un'offerta turistica che possa dirsi integrata. Si osservano piuttosto singoli episodi, anche notevoli, che ruotano intorno a specifici attrattori turistici e iniziative culturali, gestiti quasi sempre su base non professionale. Inoltre, si sottolinea la carenza di una vera e propria "cultura dell'accoglienza".
In risposta a tale situazione, si segnala comunque la presenza del Distretto turistico "Alta Irpinia" che rappresenta una preziosa opportunità per migliorare l'organizzazione dei servizi attraverso l'attrazione di investimenti, l'accesso agevolato al credito, la semplificazione e l'accelerazione dei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Di certo il Distretto Turistico potrà diventare un valido ed efficace partner del Distretto del Commercio, attuando importanti sinergie foriere di positivi progetti di sviluppo territoriali.
Per ciò che riguarda le attività produttive in generale, il territorio interessato dal Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia, vanta numerosi punti di forza in specifici comparti e settori: una cultura imprenditoriale radicata, una specializzazione manifatturiera consolidata, disponibilità di professionalità e manodopera qualificata, una diffusa capacità innovativa. Tutti questi elementi, tuttavia, necessitano di trovare il giusto equilibrio tra loro. In linea con le tendenze generali dell'economia nazionale, anche in quest'Area la propensione ad avviare delle iniziative imprenditoriali si è scontrata con le tradizionali difficoltà legate all'accesso ai finanziamenti e, più in generale, al credito.
Per ciò che riguarda l'artigianato e la manifattura in generale si evidenzia come questo comparto mostri una struttura caratterizzata da un lato da forte polverizzazione e ridotte dimensioni aziendali, dall’altro da una spiccata specializzazione manifatturiera.
Poco sviluppata - ma vi sono alcune realtà d'eccellenza - risulta la trasformazione agroindustriale, anche laddove la presenza di produzioni ad alto potenziale di qualità e tipicità potrebbero trarre beneficio da strutture associative di trasformazione e gestione di servizi comuni. Da segnalare la presenza di alcune produzioni tradizionali che ancora rivelano segni di vitalità e che presentano elevate potenzialità di miglioramento, come ad esempio le ceramiche, la lavorazione del ferro battuto, la lavorazione artigianale del legno e le produzioni di ricami e merletti.
Al primo di gennaio 2024 la popolazione complessiva dei 15 comuni del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia era pari a 39.
LA MOBILITÀ DELL'AREA
Nel settore della mobilità, la rete stradale del territorio che comprende i 15 Comuni del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia, si sviluppa complessivamente tra Statali, Regionali e Provinciali per circa 300 km, di cui poco più del 20% di competenza statale. L'Area, dunque, presenta un'ampia dotazione di collegamenti stradali organizzati in una rete di primo livello, composta da un unico tratto autostradale, e da numerose statali, anche se si evidenzia la carenza di alcuni collegamenti intercomunali. Maggiormente problematiche risultano, invece, le caratteristiche infrastrutturali, anche a causa delle condizioni orografiche del territorio
L'unica linea ferroviaria a servizio del territorio, la Avellino-Rocchetta-S. Antonio-Lacedonia, è stata dismessa nel 2010, in quanto considerata sovradimensionata rispetto alla domanda di trasporto.
La Provincia di Avellino garantisce circa 12 min di km annui di servizi minimi, la maggior parte su gomma, eccetto i servizi delle Funivie del Laceno. L'aeroporto più facilmente accessibile è quello di Napoli Capodichino.
In generale, a livello locale si avverte la carenza di una pianificazione mirata del sistema complessivo di trasporti all'interno dell'Area del Distretto Terre d'Irpinia. La questione legata alla mobilità coinvolge sia gli spostamenti interni sia l'accessibilità esterna all'Area. Dati recenti indicano che circa l'80% degli spostamenti relativi al territorio di riferimento risultano interni allo stesso (69% intra-comunale e 11% extra-comunale). Gli spostamenti in uscita e in ingresso costituiscono il 10% del totale. La modalità prevalente è il mezzo privato e l'autobus è particolarmente utilizzato sia per gli spostamenti tra i comuni sia per gli spostamenti in uscita dall'Area del Distretto.
Notevolmente critica appare anche la capacità di connessione alle reti a Banda Larga (30mbps), dato che al momento la percentuale di popolazione raggiunte da banda larga su rete fissa non inferiore a 20mbps è pari a circa il 38%, ben al di sotto alla media nazionale (46,2%).
IL TURISMO
Il settore turistico, nonostante la ricchezza del patrimonio naturalistico e culturale, non riesce ad attrarre e/o trattenere sostanzialmente nell'Area del Distretto, flussi turistici consistenti e significativi. La mancata messa a sistema dei numerosi attrattori dell'Area del Distretto e la carenza di dialogo fra gli operatori, infatti, non hanno consentito fino ad ora di creare un'offerta turistica integrata e di qualità né, tantomeno, di indirizzare le attività di promozione verso target potenzialmente più interessati al "prodotto Irpinia" in generale e del territorio dell'Alta Irpinia nello specifico, di cui il territorio del DDC Terre d'Irpinia è parte preponderante. Ricordiamo che i 15 comuni del Distretti sono considerati a pieno titolo parte essenziale di quell'area vasta che comunemente va sotto il nome appunto di "Alta Irpinia". Bisogna rilevare, purtroppo, che anche sul piano della ricettività, il mercato turistico dell'Area del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia risulta penalizzato più dalla limitata qualità dell'offerta, in termini di standard di accoglienza e innovazione dei servizi offerti, che dalla disponibilità in termini di strutture e di posti letto che anzi risulta in alcuni casi addirittura fortemente sovradimensionata rispetto alla domanda effettiva.
Le possibilità offerte dal Distretto dal punto di vista turistico sono quelle di favorire forme di aggregazione tra imprese finalizzate alla creazione di un prodotto turistico ben definito, settato su target specifici, che sappia far leva sull'attrattività del territorio, provando tuttavia a differenziare in modo innovativo l'offerta turistica rispetto ai molteplici "competitors" di prossimità e non.
In questa direzione la progettualità del Distretto ha previsto di sollecitare la nascita e il consolidamento delle imprese collegate alla valorizzazione dei beni naturali e culturali, non solo accompagnando le imprese esistenti ma stimolandone la nascita di nuove. Elemento focale è naturalmente la presentazione di progettualità di qualità, finalizzati alla specializzazione innovativa dell'offerta locale in chiave turistica, secondo un approccio integrato supportare nell'analisi per l'individuazione della nicchia di domanda da selezionare;
• indirizzare le imprese nelle iniziative atte a specializzare l'offerta (dalla condivisione di un disciplinare, alla individuazione/costruzione delle caratteristiche di prodotto/servizio, attraverso l'individuazione del concept, la definizione del marchio del Distretto, la realizzazione del Piano di promo-commercializzazione - compresa l'individuazione degli "operatori" della comunicazione -fino all'impostazione delle attività di monitoraggio della qualità ecc;
• sollecitare, informare, orientare l'imprenditorialità nei comuni del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia al fine di stimolare la nascita e il consolidamento di imprese in connessione anche con le opportunità derivanti dagli interventi di valorizzazione e promozione dell'attrattività del patrimonio culturale e naturale del territorio (in particolare nella produzione di beni e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali e naturali che hanno scelto di avviare un processo di costruzione di un sistema di fruizione/manutenzione); La promozione e la riqualificazione del sistema di offerta turistica dell'Area del Distretto non può, infine, prescindere da interventi di valorizzazione specificamente rivolti ad uno dei principali attrattori del territorio, costituito dal Complesso Turistico montano dell'Altopiano del Laceno, anche al fine di favorire la destagionalizzazione degli arrivi turistici attraverso il miglioramento delle condizioni di accessibilià.