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MODALITÀ PARTECIPATIVE ADOTTATE IN FASE DI COSTRUZIONE DEL DISTRETTO

 

Le diverse fasi che hanno caratterizzato la costruzione del partenariato sono state realizzate mediante una costante rilevazione della domanda di sviluppo espressa dagli attori territoriali e un confronto costruttivo tra i diversi referenti istituzionali, locali e sovralocali. Fondamentale è stata la partecipazione dei

Comuni coinvolti, delle due associazioni di Categoria del Commercio maggiormente rappresentative Unimpresa e Confesercenti, dei referenti locali delle associazioni dei consumatori e dei lavoratori. Sono stati chiaramente definiti gli obiettivi e i risultati attesi di ciascuna fase di lavoro, gli attori, i tempi e le modalità con cui favorire il coinvolgimento degli stakeholders chiave e l'interazione fattiva fra i diversi livelli istituzionali. In particolare si è provveduto a coinvolgere per ogni area comunale un numero significativo di operatori del commercio, del turismo e dei servizi.

Gli strumenti metodologici prescelti sono stati principalmente il metodo Goal Oriented Project Planning, il Project Cycle Management, la Pianificazione strategica, la ricerca azione e l'ascolto interattivo con focus group. In alcune fasi è stato necessario far ricorso alla combinazione di diversi strumenti metodologici, per il più efficace esercizio delle pratiche di ascolto e coinvolgimento nello specifico contesto sociale.

Le prime attività di animazione si sono svolte a gennaio 2023, hanno coinvolto gli amministratori e gli attori locali e sono valse a far conoscere al territorio le finalità, gli obiettivi, le modalità di attuazione del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia. In tale occasione, è stato adottato un modello misto, derivato dall'utilizzo della metodologia Project Cycle Management e della Pianificazione Strategica.

Il coinvolgimento degli attori locali già nella fase di individuazione dei problemi e degli obiettivi e della loro articolazione, ha permesso di considerare, fin dall'avvio del processo partecipativa le istanze dei partner privati locali, acquisendo un punto di vista "diverso" e più vicino alla realtà, rispetto a quello degli' amministratori pubblici e di conseguenza ha permesso di avere un ventaglio di alternative tra cui scegliere, sia rispetto a diversi scenari di sviluppo possibili per il territorio, sia rispetto alle tipologie di risorse su cui puntare attraverso la progettualità proposta dal Distretto.

Il Laboratorio ha rappresentato un momento di "ascolto e confronto" delle comunità locali, attraverso l'approccio Project Cycle Management.

Il momento finale di questa attività laboratoriale è stato realizzato attraverso la tecnica della ricerca- azione ed è stato dedicato a far emergere delle possibili idee progettuali future, con il duplice scopo di mettere in relazione questi temi con le esperienze e i programmi in corso nel territorio e di avviare un primo confronto sulla scelta dei contenuti su cui concentrare le azioni che il progetto di Distretto metterà in campo.

A marzo-aprile 2023 è stato realizzato il "Laboratorio di ascolto del DDDC Terre dìrpinia". La fase di ascolto degli operatori economici locali ha inteso, da un lato, inquadrare meglio le problematiche del territorio interessato e dall'altro, raccogliere suggerimenti ed indicazioni riguardanti possibili soluzioni innovative per la definizione dell'ipotesi progettuale da presentare alla Regione Campania per il riconoscimento dello stesso Distretto del Commercio. L'attività di ascolto del territorio è stata realizzata tramite la predisposizione di un'intervista semi-strutturata. L'obiettivo è stato quello di raccogliere conoscenze/percezioni e arrivare all'elaborazione di una "Bozza di Progetto" attraverso il confronto ed una riflessione comune.

Nei mesi di settembre e di ottobre 2023, sono stati realizzati dalle associazioni categoria del commercio coinvolte, Unimpresa e Confesercenti, alcuni Focus nelle aree omogenee del Distretto: si sono riuniti tre tavoli tematici che hanno evidenziato gli elementi di criticità e di positività del contesto economico di vicinato che caratterizza le aree del Distretto.

I 15 Comuni dell'area del Distretto Diffuso del Commercio Terre d'Irpinia sono impegnati da tempo a sviluppare strategie finalizzate alla qualità urbana ed in particolare alla riqualificazione e gestione degli spazi pubblici urbani e nello specifico strade, piazze, parchi.

Gli strumenti utilizzati sono oltre a quelli della pianificazione urbanistica e del progetto architettonico, anche quelli della promozione culturale e del coordinamento con gli attori. Un importante contributo alla riflessione e alla progettazione della riqualificazione urbana finalizzata a coniugare i rapporti tra rigenerazione urbana e rivitalizzazione economica che si sintetizzano in quattro questioni:

1.    Contrastare la desertificazione commerciale dei centri urbani anche attraverso l'introduzione di provvedimenti atti a sostenere meccanismi di fiscalità in favore dei proprietari che affittano locali ad uso commerciale e a sostegno di imprenditori che intraprendono nuove attività commerciali e promuovono l'introduzione di attività merceologicamente assenti.

2.    Progetti e azioni per la rigenerazione urbana, che diano risposte alle criticità degli attuali strumenti di programmazione e/o pianificazione territoriale ed economica.

3.    Definire nuove professionalità (Coordinatore di Distretto e componenti del Coordinamento) da impiegare per la gestione del territorio e dei rapporti con le attività economiche.

4.    Creare le condizioni affinché vengano sviluppati programmi e progetti condivisi finanziabili con i Fondi europei via via disponibili.

II Distrett Diffuso del Commercio Terre dìrpinia si presenta come una cerniera che unisce due vasti territori delle aree interne della Campania, quelli che vanno dall'area salernitana a quella dell'area sannita beneventana.

I Comuni di Lioni, Montella, Sant'Angelo dei Lombardi, Caposele, Calabritto, Torella dei Lombardi, Castelfranci, Villamaina, Rocca San Felice, Sant'Antandrea di Conza, Cassano Irpino, Senerchia, Nusco, Bagnoli Irpino, Teora si presentano come "distretto territoriale" in quanto rappresentano il punto di riferimento e coagulo di una realtà più vasta sia per quanto attiene la destinazione dei prodotti e la loro commercializzazione sia perché i residenti, trovano in particolare nei comuni di maggiori dimensioni l'offerta commerciale che la loro realtà non consente.

Il Distretto si riscopre sistema complesso orientato ad adottare una strategia di gestione integrata totale che sfrutti ogni punto di forza del territorio.

Gestione integrata del Distretto che significa:

•    garantire un coordinamento tra tutti i soggetti che operano nel Distretto: Comune, Società di servizi pubblici. Associazioni di categoria. Imprenditori immobiliari, Residenti, Commercianti, Artigiani, Pubblici esercizi;

•    assicurare integrazione e collegamento tra i temi che riguardano: accessibilità, mobilità, regolamenti comunali, organizzazione di eventi, promozione e comunicazione del Distretto;

•    gestire il Distretto come un'impresa: coordinato dal Coordinatore qualificato e professionale che dia attuazione ad un programma operativo di gestione e che coinvolga tutti i soggetti interessati al Distretto. Il commercio nelle aree urbane dei comuni interessati non può più essere considerato come un insieme di elementi da gestire separatamente, bensì come un mosaico di opportunità da gestire e coordinare in modo unitario, a partire da una Vision condivisa e con un progetto integrato: un progetto in cui si intrecciano accessibilità, mobilità e parcheggi ma anche regolamenti comunali in materia di commercio e tutto ciò che riguarda gli eventi e la comunicazione interna (tra operatori e tra operatori e Comune) ed esterna (quella del Centro con consumatori, visitatori, turisti).

 

PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA DEL DISTRETTO DIFFUSO DEL COMMERCIO TERRE DÌRPINIA

 

Il progetto di Distretto Diffuso inteso come una strategia di rigenerazione urbana ed economica, parte da una lettura delle criticità relative all'area e ai settori economici di riferimento:

•    necessità di accrescere ed implementare la valorizzazione dei centri storici dei quindici comuni;

•    presenza di elementi di degrado urbano (manutenzione dei marciapiedi, elementi di arredo urbano, manto stradale e percorsi ciclabili) che impattano sulla qualità complessiva dell'offerta di beni e servizi, sulla vivibilità e fruibilità dell'area;

•    scarso coordinamento nella programmazione, comunicazione e realizzazione di eventi;

•    la mancanza di un'immagine esterna (ad esempio vetrine, serrande) coordinata delle attività commerciali, che potrebbe essere perseguita con contributi volti alla loro sostituzione/ammodernamento;

•    presenza nei percorsi commerciali del Distretto di elementi di interruzione della continuità a causa di locali sfitti e/o chiusi, anche nelle zone centrali. E dai punti di forza:

•    patrimonio ambientale, naturalistico e architettonico di grande valore;

•    il mercati settimanali come un forte elemento attrattore nei confronti di un'area vasta che coinvolge tutta l'area;

•    concentrazione degli esercizi commerciali e della somministrazione con conseguente, potenziale, effetto moltiplicatore; piazze dotate di notevole forza polarizzante per la vitalità di tutto il Distretto; molti eventi, consolidati e riconosciuti che costituiscon6-&f^20woaon«nti di riferimento e di grand attrattiva (Sagre, Feste patronali. Mostre, Mercati settimanali e i molti Eventi Sportivi).

 

LE POLITICHE DI SETTORE NELL'AREA DEL DISTRETTO

 

Negli ultimi anni il mondo del commercio ha vissuto dei profondi cambiamenti, da un lato i consumatori sono diventati sempre più esigenti e informati; dall'altra il commercio locale è sempre più caratterizzato da una contrazione generale dei consumi, da un aumento degli acquisti on line e da una standardizzazione dell'offerta e della promozione.

In questo nuovo scenario il Distretto del Commercio Terre dìrpinia può svolgere un ruolo centrale e propulsivo per rivitalizzare e rendere più attrattivo il territorio di riferimento, avviando precise politiche di valorizzazione urbanistica quali:

1.    Il risanamento ambientale delle zone centrali, per aumentare l'attrattività del sistema commerciale.

2.    La riqualificazione e valorizzazione del contesto urbano, affinché il commercio diventi davvero competitivo con le grandi superfici di vendita offrendo aree vivibili e accoglienti, non invase dal traffico, dove cioè si possa passeggiare, fare "window shopping", incontrarsi, sostare, fruendo come valore aggiunto di tutte quelle preesistenze-monumentali e storico-artistiche, di cui i centri storici dei nostri borghi sono ricchi.

3.    Il miglioramento dell'accessibilità nel suo complesso attraverso il potenziamento del trasporto agile, senza trascurare quello privato di destinazione e non di mero attraversamento.

Interventi ed iniziative articolate nel breve, medio e lungo termine:

>    costituire obiettivi finalizzati a coinvolgere attivamente gli attori locali e di coordinare le iniziative per lo sviluppo del commercio locale (es. pianificazione degli eventi, recupero dei locali vuoti, accordi tra Comune e commercianti, iniziative condivise, promozione ed utilizzo degli strumenti web di diffusione delle presenze qualificanti il sistema commerciale);

>    mappare, gestire e valorizzare le risorse, i servizi e i valori tangibili e intangibili del territorio;

>    collaborare con Unimpresa e Confesercenti per la diffusione al turista delle informazioni inerenti il territorio, le sue attrazioni, i monumenti ed i percorsi, gli appuntamenti enogastronomici tramite i portali realizzati dalle Associazioni e dal Distretto stesso;

>    sviluppare e promuovere proposte innovative, differenziate e targettizzate, adeguate a intercettare i nuovi profili di clienti e visitatori. L'organizzazione di manifestazioni culturali e spettacoli di intrattenimento potranno accrescere ulteriormente l'attrattività dei centri, a beneficio dell'intero territorio. Coinvolgendo gli operatori della somministrazione si potranno sviluppare speciali iniziative in occasione dei principali eventi programmati in ciascuno dei 15 comuni coinvolti;

>    stimolare lo spirito innovativo e favorire la crescita professionale dei soggetti locali pubblici e privati che operano nel commercio, nei servizi e nel turismo, attraverso la formazione, il confronto, la condivisione e la diffusione di buone pratiche;

>    migliorare l'accoglienza e l'informazione sfruttando la propria presenza fisica e le nuove tecnologie digitali. 

Le Pro Loco in particolare sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella promozione, e a divenire un importante hub di riferimento all'interno di una rete di informazione e accoglienza turistica diffusa, elaborare un piano di marketing che porti a presidiare in modo coordinato i mezzi e i canali di promozione e di comunicazione con il mercato. I Comuni dovranno promuovere:

•    Introduzione di forme di fiscalità di vantaggio (riduzione canone occupazione aree pubbliche e riduzione tributi sui servizi e sui rifiuti ) con particolare riferimento all'imprenditoria giovanile, per quelle realtà commerciali e turistiche che decidono di insediarsi nel cuore dei centri storici.

•    Prevedere politiche di riuso di locali sfitti (tramite modelli contrattuali sperimentali e valorizzazione di buone pratiche).

•    Sperimentare e confermare/rafforzare iniziative relative agli orari di apertura al pubblico al fine di un esercizio coordinato dell'offerta commerciale.

•    Mappare la presenza nel territorio della segnaletica relativa a monumenti storici architettonici, intervenendo con la sua sostituzione se vetusta o con l'implementazione di nuove indicazioni se necessario.